mercoledì 2 novembre 2016

Agli artisti di strada

    
Questo post nasce un pò per caso e la sua nascita è dovuta ad alcuni amici, alcuni di essi per me hanno un nome in particolare:

Elias, un mio caro amico che cerca di farsi sentire con il beatbox, e che ha come pubblico i ragazzi che incontra per caso lungo il suo percorso, non ha un nome conosciuto, è un artista emergente, di nicchia se vogliamo, ma con molto talento e che scatena alla fine della sua esibizione un commento, che si ripete sempre uguale, :" ma che figata, è davvero un mostro", l ho sentito dire un sacco di volte nei suoi confronti e spero tanto riesca a sfondare in un mondo della musica cosi difficile da affrontare partendo dal nulla.

Poi penso al mio caro amico Alexander, quante ne abbiamo passate eh Sasha?
Quasi tre anni insieme laggiù a condividere tutto, gioie, dolori, fatiche e risate, a ripensarci penso di non essermi mai fatto tante risate come quando condividevamo con gli altri quella casa in riva al mare ...cosi amata,cosi odiata, piena di un infinità di contraddizioni e tutta speciale, tutta nostra...
Questo articolo mi fà pensare a te con la tua drum machine, a te che suoni la techno da buon raver navigato, a casa tua e alla tua strumentazione, le tue casse e tutto il casino che si faceva.
Che figata Sasha!
Ricordo che mi raccontasti di quella festa organizzata da te e da un pò di amici, cosi fatta solo per l' intento di ballare tutta la notte, anche per giorni interi senza doversi fermare, organizzata cosi dal nulla da un gruppo di ragazzi che suonavano per strada e suonavano LA strada, ubicata sotto un ponte, che per l ideale comune....... beh non è proprio comune.. Ma del resto noi non eravamo ragazzi comuni, scampati ad un destino già scritto, ribelli e incasinati che si sono trovati a condividere un viaggio insieme, e il miglior viaggio mai fatto.
Penso a te che muovi quei pulsanti dei quali non ho mai capito niente, ai colori della drum machine che si accendono, alle tue mani tutte storte sul mixer che ti giri verso di me con quel sorrisetto soddisfatto che non saprei mai rifare, e mi guardi senza parlare, lo stavi già facendo con la musica e non c era bisogno di dire altro.
E' ai ragazzi come voi e come tanti altri come voi che mi va di sofferarmi oggi, a quegli artisti senza nome che si trovano nelle nostre strade, dai violinisti e ai pianisti su ruote ai rapper a chi fa il beatbox o suona sotto un ponte, a chi canta in mezzo alla folla cosi incasinata da non accorgersi della meraviglia che ha attorno ,e a chi come me preso da mille pensieri, preso da mille cose nel momento in cui vi incrocia semplicemente si ferma; e non riesce a pensare più a niente se non alla musica, che in quel momento è la cosa che davvero conta, c'è tempo per i pensieri, i castelli in aria e tutte le cose che ci distraggono dal vero momento in cui stiamo vivendo, che ci distraggono dall'oggi, dall'ora, e purtroppo queste distrazioni non se ne andranno, ma nel momento in cui sento quel violino, quell' armonica, quella voce.... beh in quel momento non contano più niente e mi fanno pensare solo al fatto che ciò che ho davanti è semplicemente meraviglioso e magico, e che bisogna destarsi per cogliere a pieno quello splendore che ci ciconda e che a volte non vediamo.
Mi sento solo di ringraziare, grazie Elias, grazie Sasha e grazie a tutti voi artisti delle strade e delle piazze siete stati e sarete sempre un pezzo di me
                                                                       

ELIAS









 
ALEXANDER



           

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